11 Luglio 2025 - Notizie
GIORNATA SULLA PRESSIONE ARTERIOSA IN MONTAGNA 2025
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Oltre 50 rifugi coinvolti in una grande iniziativa di prevenzione e ricerca: volontari di CAI, SIIA, SIMeM, Auxologico, Università di Milano-Bicocca ed Eurac Research effettueranno misurazioni della pressione arteriosa in alta quota
Un’iniziativa per la salute e la sicurezza in montagna
Promuovere la sicurezza in montagna, anche per quanto riguarda le proprie condizioni di salute, è l’obiettivo dell’edizione 2025 della Giornata della misurazione della pressione arteriosa in quota, che si terrà domenica 20 luglio dalle 9 alle 14 circa presso il rifugio Torino, sotto l’egida della World Hypertension League, la Lega Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa.
Si tratta di una campagna di sensibilizzazione sull’ipertensione arteriosa e sugli effetti cardiovascolari dell’ascesa a quote moderate – alte, promossa dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), dal Club Alpino Italiano (Commissione Centrale Medica) e dalla Società Italiana di Medicina di Montagna (S.I.Me.M.) e sostenuta dall’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano, dall’Università di Milano-Bicocca e dalla Mountain Clinic di Eurac Research, Bolzano.
Anche quest’anno, sono più di 50 i rifugi nei quali gli operatori sanitari volontari effettueranno la rilevazione della pressione raccogliendo anche i dati per fini scientifici e di ricerca. I rifugi e i punti di misurazione sono distribuiti su tutto l’arco alpino e la dorsale appenninica, fino alle isole.
Il problema dell’Ipertensione arteriosa
L’ipertensione arteriosa, comunemente chiamata pressione alta, è una condizione in cui la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie è eccessiva. Questo stato può danneggiare il cuore, i reni, i vasi sanguigni e altri organi vitali, aumentando il rischio di infarto, ictus e insufficienza renale.
L’ipertensione arteriosa, detta “il killer silenzioso” per la sua frequente asintomaticità, è infatti ancora oggi il principale fattore di rischio per malattie cardiovascolari e morte in tutto il mondo, e colpisce circa il 40% della popolazione adulta occidentale, con una frequenza che cresce proporzionatamente all’età. Per prevenire il verificarsi di eventi cardiaci e cerebrali spesso fatali o invalidanti, occorre quindi prestare maggiore attenzione al comportamento della pressione arteriosa in diverse condizioni della nostra vita quotidiana, incluse le ascensioni in montagna.
Prevenzione ad alta quota
Il corpo umano deve adattarsi a cambiamenti significativi di altitudine, soprattutto quando si sale in zone montane. A quote elevate, la pressione atmosferica diminuisce, portando a una riduzione dell’ossigeno disponibile (ipossia). Questo stato può avere effetti diretti e indiretti sulla pressione arteriosa. Studi dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e dell’Università di Milano-Bicocca hanno chiaramente dimostrato come la pressione arteriosa salga in modo significativo durante esposizione acuta ad alta quota (sopra i 2500 metri), iniziando a modificarsi anche in caso di salita ad altitudini moderate (attorno ai 1800-2000 metri) ed in modo progressivamente più evidente con l’avanzare dell’età. Questo rialzo di pressione si verifica in persone normali e potrebbe diventare rilevante in pazienti già affetti da ipertensione arteriosa, sollevando così il problema di come affrontare questa risposta, per garantire un approccio alla montagna sicuro e privo di rischi per l’apparato cardiovascolare.
In particolare, in chi soffre di ipertensione mal controllata si raccomanda di evitare l’esposizione ad altitudini elevate prima che venga raggiunto un adeguato controllo pressorio. Anche in individui con patologie cardiovascolari sottostanti sono necessarie delle precauzioni e, in soggetti con problematiche più gravi, l’esposizione a quote elevate potrebbe essere controindicata.
Per i pazienti con ipertensione arteriosa che intendono soggiornare o viaggiare in zone ad alta quota, è pertanto fondamentale pianificare con attenzione e adottare misure preventive: consultare il medico per valutare i rischi e, se necessario, adattare il trattamento farmacologico; in persone a rischio monitorare la pressione arteriosa utilizzando dispositivi portatili; acclimatarsi gradualmente salendo lentamente in altitudine per consentire al corpo di adattarsi meglio riducendo il rischio di complicazioni.
I dettagli dell’iniziativa
La campagna di sensibilizzazione e di prevenzione “La Pressione Arteriosa in Montagna”, nata nove anni fa, ha pertanto come scopo promuovere, nelle numerose persone con o senza problemi cardiovascolari che – soprattutto in estate – salgono in montagna, la conoscenza delle reazioni dell’apparato cardiovascolare a quote moderate e alte.
Nei rifugi che hanno aderito – distribuiti tra Alpi, Appennini e Sicilia – sarà possibile: